giovedì 19 dicembre 2013

TANTI AUGURI DA SUD DELL'EQUATORE

Qui nella cittadina di Iringa tutto si svolge con i ritmi scanditi dalla natura; l’aurora preannuncia l’inizio del nuovo giorno, il sole del mezzodì dice che se non vuoi avere un colpo di sole e iniziare a straparlare e’ meglio stare all'ombra di qualche albero.
            La sera, prima ancora che il sole scompaia all'orizzonte,  già le stelle indicano un nuovo inizio della notte; la luna sembra voglia venire sulla terra,  per raccontare ciò che ha visto nel suo peregrinare.
            A questo punto voi direte che probabilmente oggi mi trovavo al sole di mezzodì , ecco il motivo del mio straparlare.
            Vi chiedo scusa ma non e’ mia intenzione annoiare nessuno, vorrei solo farvi gli auguri di un Santo Natale.
            In Tanzania,  precisamente ad Iringa e in particolare qui nella nostra casa famiglia,  il Natale e’ già arrivato; e si’ proprio ieri guardando il cielo dopo il tramonto,  ho visto la cometa che si stava dirigendo verso casa nostra.
            A mezzogiorno qui il sole picchia per davvero !!!!
            Allora mi sono chiesto perché , perché il Signore ha voluto venire proprio qui e poi prima della data ufficiale; vorrà mica nascere col cesareo che poi mi scombussola tutto il vangelo.
            Non certo perché ci sono io, povero peccatore da quattro soldi;  ne tanto meno per pietismo verso l’Africa, non ne ha proprio bisogno.
            Forse per i bambini che hanno storie tremende sulle spalle, no neanche per questo; sai quante persone soffrono nel mondo.
            Tutta la notte per cercare di diramare la matassa e trovare una spiegazione ....ma niente da fare.
            Poi mi son detto, perché per ogni cosa deve esserci per forza un motivo, perché dobbiamo ridurre qualcosa di eterno in una briciola di razionalità?
            Per la smania di avere tutto sotto controllo,  far rientrare ogni cosa nella sfera scientifica e razionale,  mi sto dimenticando di un punto centrale; ciò  che  ha riempito la mia vita, le ha dato e da un senso profondo,  ha ben poco del razionale  di come lo intendiamo noi.
            Sta a vedere che il sole di mezzogiorno nel volermi fare uno scherzo mi ha aperto all'infinito.
            Il Signore ha deciso di venire qui, ora e in questa casa; per me e’ sufficiente.
            Ha deciso tutto questo per Amore, semplice e infinito Amore; infinito,  ecco perché non riuscivo a trovare una spiegazione con la mia mente finita.
            Ogni giorno quando mi sveglio e vivo la quotidianità e’ Natale.
            Oggi quando Helena si e’ messa a piangere perché ha litigato con il fratellino, e’ stato Natale.
            Quando,  stanco ho cercato ristoro in cappellina e mi sono messo davanti alla Croce, e’ stato il mio-nostro Natale.
            Si perché il Natale non e’ una festa personale  ma di popolo, di famiglia.
            Anche quando noi,  per tanti motivi, non abbiamo tempo per accoglierlo; lo releghiamo alla periferia della nostra storia, Lui sceglie di nascere nelle nostre grotte, nei luoghi più freddi e disperati,  nei meandri della nostra anima.
            Lui ci ama e vuole riempire di luce il nostro spirito e la nostra Vita.
            Coraggio apriamo le porte delle nostre locande, facciamo il censimento e scriviamo sul foglio della nostra esistenza il nome di Cristo che e’ venuto nella nostra casa, nella nostra famiglia non con violenza ma con trepidazione e Amore.
            Certo che con me ha rischiato;  qui a sud dell’equatore e col sole che ci ritroviamo,  potevo anche non riconoscerlo ma per fortuna ci sono i piccoli della storia,  prediletti da Dio che mi hanno dato uno scossone e mi hanno ridato la vista per vedere la cometa.
            Purtroppo per voi,  il Natale a sud dell’equatore e’ arrivato prima; del resto non vorrete mica sempre avere tutti i primati della storia, visto che  siete già il “primo mondo” a noi lasciateci pure il terzo ma la cometa quest’anno e’ passata prima a sud.
            Nel frattempo che arrivi anche da voi vi auguriamo un Santo Natale  pieno di gioia e di Luce
            Non dimentichiamoci di coloro che sono nella sofferenza e  solitudine, gli ultimi della storia a cui il Signore e’ molto legato e ci chiede di essere loro prossimo.
 
            Un abbraccio e una preghiera da tutti noi
            Enrico e bambini 

venerdì 12 aprile 2013

IL CAMMINO DI QUESTI ANNI


Era il 1999 e da pochi anni avevo iniziato il mio cammino verso Emmaus; sulla via tanti incontri e tanti volti segnati dalla Croce ma trasformati dall'incontro con Lui. Grazie a tutti loro per avermi donato il senso del mio essere in cammino.